Active Piano e le alternative
Il mondo dei pianoforti tuttavia non è diviso drasticamente in due, esistono delle alternative al di fuori del tradizionale e del digitale, ma che comunque orbitano intorno a questi mondi attingendone qui e la delle caratteristiche arbitrarie che possono piacere, soddisfare, o meno. La prima alternativa è rappresentata dal “digital grand piano”: sostanzialmente si tratta di un pianoforte digitale incorporato in un mobile che ricalca quello di un tradizionale, anche se estremamente ridimensionato, il giusto per integrare l’amplificazione. Roland, Yamaha e altre grandi aziende si sono avventurate in questa nuova porzione di mercato chi con risultati ottimi, chi meno, ma al di la del successo commerciale di questi prodotti, a meno che non si opti per modelli di grandi dimensioni non si riscontrano particolari miglioramenti rispetto alla resa del suono di un digitale, si ovvia al fastidio dei cavi, dell’amplificazione ausiliaria, ma a quale costo? Questi “pianofortini” presentano dei costi che si trovano a metà tra quelli di un tradizionale e di un digitale, e con delle prestazioni che non possono essere intercambiate, non si può ad esempio cambiare il modo in cui l’elettronica sintetizza il suono (in costante evoluzione) e per stare ai tempi, bisogna cambiare tutto il prodotto.
Ulteriore pecca di questo tipo di articoli è quella della diffusione del suono. La cassa armonica c’è, è vero, ma l’espansione delle onde sonore derivante dai diffusori avviene in modo radiale, ovvero il suono ha una sorgente puntiforme, in discordanza con quello che avviene nei pianoforti tradizionali, dove le onde sonore vengono addomesticate in un flusso lineare. Una seconda alternativa è quella dei “finti pianoforti”, formati da un mobile di pianoforte svuotato di tutte le componenti interne e utilizzato, nella parte frontale come piano di appoggio per una tastiera digitale, nella coda come stiva per gli elementi di cablaggio, alimentazione e amplificazione. Si tratta a volte di vecchi pianoforti che non possono essere più utilizzati come tali o a volte, sono realizzati ad hoc da artigiani
Il loro punto forte è sicuramente l’economicità, ma anche il peso, la possibilità di utilizzarlo con qualsiasi tastiera uno possegga, e nel caso in cui si voglia effettuare un upgrade prestazionale, basterà comprare una tastiera migliore, o differente. Ovviamente la pecca è il suono, e là dove si voglia intervenire con un’amplificazione e un sistema di diffusione differente, le componenti non potranno far altro che traboccare dalla coda inficiando l’ordine visivo.